Parco Archeologico di Cozzo Piano Grande
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Menzionata nel primo libro dell’Odissea come emporio per lo scambio dei metalli, Temesa fu fondata dagli Ausoni e, secondo quanto riportato da Strabone, successivamente colonizzata dagli Etoli dopo la guerra di Troia.
Gli studi storico-archeologici concordano oggi nell’identificare il territorio dell’antica Temesa con l’area compresa lungo la costa tirrenica tra i fiumi Oliva e Savuto, a nord e a sud.
In particolare, nell’area di Cozzo Piano Grande, sono state documentate le tracce di un insediamento di altura di oltre sei ettari, abitato dal Bronzo Medio fino all’età arcaica. Il sito, naturalmente protetto, si distingue per i suoi versanti scoscesi e le aree terrazzate.
Di particolare rilievo sono i corredi rinvenuti in alcune sepolture, che testimoniano l’esistenza di una società complessa e strutturata, attiva nei commerci con le aree mediterranee, tirreniche e adriatiche.
Mentioned in the first book of the Odyssey as an emporium for metal exchange, Temesa was founded by the Ausones and, according to Strabo, was later colonized by the Aetolians after the Trojan War.
Today, historical and archaeological studies agree in identifying the territory of ancient Temesa with the coastal area of the Tyrrhenian Sea, bounded to the north and south by the Oliva and Savuto rivers, respectively.
In particular, in the area of Cozzo Piano Grande, evidence has been found of a hilltop settlement covering more than six hectares, inhabited from the Middle Bronze Age to the Archaic period. The site, naturally fortified, is characterized by steep slopes and terraced areas.
Especially noteworthy are the grave goods recovered from several burials, which indicate the existence of a complex and structured society, actively engaged in trade with Mediterranean, Tyrrhenian, and Adriatic regions.
Villa Romana in Pian delle Vigne
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La conquista romana della Calabria ebbe inizio nel 282 a.C., quando la colonia greca di Thurii, assediata dai Bruzi, chiese aiuto a Roma. Dopo aver sottomesso i Bruzi, una parte della Sila fu confiscata e dichiarata ager publicus, per rifornire Roma di legname.
Nel 203 a.C., con la partenza di Annibale dalla Calabria – richiamato in patria per affrontare Scipione l’Africano – il controllo del territorio passò ai veterani di guerra romani.
È a partire da questo periodo che, nella piana di Sant’Eufemia e a Squillace, sorsero numerose ville romane, tra cui la villa di Pian delle Vigne, situata a Falerna.
Le indagini archeologiche hanno individuato e parzialmente riportato alla luce la pars rustica del complesso, comprendente un grande magazzino di pianta quadrangolare e l’area dei torcularia, destinata alla produzione di vino e olio.
The Roman conquest of Calabria began in 282 BCE, when the Greek colony of Thurii, besieged by the Bruttii, appealed to Rome for help. After subduing the Bruttii, a portion of the Sila region was confiscated and declared ager publicus, in order to supply Rome with timber.
In 203 BCE, with Hannibal’s departure from Calabria—recalled to his homeland to confront Scipio Africanus—the control of the territory passed to Roman war veterans.
It was from this period onward that numerous Roman villas were established in the plain of Sant’Eufemia and in Squillace, including the villa of Pian delle Vigne, located in Falerna.
Archaeological investigations have identified and partially brought to light the pars rustica of the complex, including a large quadrangular warehouse and the torcularia area, intended for the production of wine and oil.
Chiesa San Francesco d’Assisi
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Dopo la definitiva riconquista di Amantea da parte dei Bizantini (1031-1032), sulle pendici dell’altura del castello si insediò una comunità di monaci basiliani di rito greco, che fondò la chiesa di San Basilio, forse edificata sul sito di un’antica moschea, residuo della precedente dominazione araba.
Nel dicembre del 1121, papa Callisto II, in viaggio verso Reggio Calabria, fu ospitato dai monaci basiliani nel loro cenobio di Amantea.
Nel corso del XII secolo il cenobio conobbe un lento declino, finché, nel 1216, il beato Pietro Catin, compagno di San Francesco d’Assisi, vi si stabilì con altri religiosi, fondando un convento francescano e l’annessa chiesa di San Francesco d’Assisi, caratterizzata da una pianta ottagonale.
I ruderi, recentemente restaurati, sono oggi raggiungibili attraverso un percorso pedonale che collega il centro abitato al sito archeologico, impreziosito da una straordinaria vista sul Tirreno e dalla presenza di piccole grotte rupestri.
After the final reconquest of Amantea by the Byzantines (1031–1032), a community of Basilian monks of the Greek rite settled on the slopes of the castle hill and founded the Church of Saint Basil, possibly built on the site of an ancient mosque—a remnant of the Arab domination of Amantea.
In December 1121, Pope Callistus II, traveling to Reggio Calabria, was hosted by the Basilian monks in their cenobium in Amantea.
During the 12th century, the cenobium gradually fell into decline. In 1216, Blessed Pietro Catin, a companion of Saint Francis of Assisi, settled there with other friars and founded a Franciscan convent along with the adjacent Church of Saint Francis of Assisi, notable for its octagonal plan.
The ruins, recently restored, can be reached via a walking path connecting the town center to the archaeological site, which offers a stunning view of the Tyrrhenian Sea and features small rock-cut caves.
Castello di Ajello
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Edificato a partire dall’XI secolo per resistere alle incursioni arabe, il castello di Aiello Calabro nel 1065 resistette per quattro mesi all’assedio di Roberto il Guiscardo, durante il quale egli perse due nipoti.
Due secoli più tardi, quando Aiello si ribellò a Carlo I d’Angiò in favore di Corradino di Svevia, il castello fu nuovamente assediato dalle truppe di Giovanni Brayda e dell’arcivescovo di Cosenza, Tommaso Agni da Lentini.
A partire dalla metà del Quattrocento, il feudo fu concesso da Ferrante d’Aragona a Ferdinando de Siscar, noto per la difesa di Cosenza durante la rivolta angioina.
Nel 1563 il castello fu venduto ai Cybo-Malaspina per 38.000 ducati.
Il suo progressivo abbandono fu causato dai gravi danni provocati dai terremoti del 1638 e del 1783. Oggi ne restano visibili alcune porzioni delle mura perimetrali e delle due torri speronate.
Built starting in the 11th century to withstand Arab raids, the castle of Aiello Calabro held out for four months in 1065 against the siege of Robert Guiscard, during which he lost two nephews.
Two centuries later, when Aiello rebelled against Charles I of Anjou in support of Conradin of Swabia, the castle was once again besieged by the troops of Giovanni Brayda and the Archbishop of Cosenza, Tommaso Agni of Lentini.
From the mid-15th century, the fief was granted by Ferdinand I of Aragon to Ferdinando de Siscar, known for defending Cosenza during the Angevin revolt.
In 1563, the castle was sold to the Cybo-Malaspina family for 38,000 ducats.
Its gradual abandonment was caused by the severe damage inflicted by the earthquakes of 1638 and 1783. Today, parts of the perimeter walls and two buttressed towers are still visible.
Chiesa Ipogea di Sotterra
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Situata in contrada Gaudimare, a pochi passi dal centro storico di Paola, è una delle chiese più antiche della Calabria. Interrata e databile intorno all’VIII secolo, risale al periodo delle persecuzioni iconoclastiche di Costantinopoli e dell’Oriente.
Caduta nell’oblio, fu riscoperta nel 1874 grazie a Giovanni Battista Moscato da San Lucido.
La chiesa presenta una pianta ad aula leggermente asimmetrica, orientata nord-sud, composta da un vano presbiteriale e da un endonartece. Sulle pareti laterali si aprono due mezze nicchie, probabilmente destinate a ospitare delle icone.
Il pregio principale dell’edificio è rappresentato dagli affreschi: nell’abside sono ancora visibili alcune tracce di un Cristo seduto in trono, affiancato da due angeli, e, sopra l’altare in pietra, una scena dell’Ascensione di Cristo tra cielo e terra.
Nel presbiterio si conservano altri due cicli pittorici: uno raffigurante il momento dell’Annunciazione, l’altro con due figure sacre dipinte sopra l’altare delle offerte.
Located in the Gaudimare district, just a short distance from the historic center of Paola, this is one of the oldest churches in Calabria. Buried and dating back to around the 8th century, it originates from the period of the iconoclastic persecutions in Constantinople and the Eastern world.
Forgotten for centuries, it was rediscovered in 1874 thanks to Giovanni Battista Moscato from San Lucido.
The church has a slightly asymmetrical hall-plan, oriented north-south, consisting of a presbytery and an endonarthex. Two half-niches open along the side walls, likely intended to house icons.
The most valuable elements of the building are its frescoes: in the apse, some traces remain of a Christ seated on a throne, flanked by two angels, and above the stone altar, a scene of the Ascension of Christ between earth and heaven.
In the presbytery, two other pictorial cycles are preserved: one depicting the moment of the Annunciation, and another showing two sacred figures painted above the altar of offerings.
