ARCHEOBAND Luoghi
ARCHEOBAND ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra espressività della musica bandistica, identità e cultura dei territori, bellezza paesaggistica e turismo sostenibile attraverso realizzazione di esibizioni bandistiche presso cinque attrattori culturali in altrettanti luoghi di notevole interesse artistico e paesaggistico.

Parco Archeologico di Cozzo Piano Grande

Serra d’Aiello (CS)
Parco Archeologico di Cozzo Piano Grande
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Menzionata nel primo libro dell’Odissea come emporio per lo scambio dei metalli, Temesa fu fondata dagli Ausoni e, secondo quanto riportato da Strabone, successivamente colonizzata dagli Etoli dopo la guerra di Troia.

Gli studi storico-archeologici concordano oggi nell’identificare il territorio dell’antica Temesa con l’area compresa lungo la costa tirrenica tra i fiumi Oliva e Savuto, a nord e a sud.

In particolare, nell’area di Cozzo Piano Grande, sono state documentate le tracce di un insediamento di altura di oltre sei ettari, abitato dal Bronzo Medio fino all’età arcaica. Il sito, naturalmente protetto, si distingue per i suoi versanti scoscesi e le aree terrazzate.

Di particolare rilievo sono i corredi rinvenuti in alcune sepolture, che testimoniano l’esistenza di una società complessa e strutturata, attiva nei commerci con le aree mediterranee, tirreniche e adriatiche.

Villa Romana in Pian delle Vigne

Falerna (CZ)
Villa Romana in Pian delle Vigne
Bandiera Italiana Italiano
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La conquista romana della Calabria ebbe inizio nel 282 a.C., quando la colonia greca di Thurii, assediata dai Bruzi, chiese aiuto a Roma. Dopo aver sottomesso i Bruzi, una parte della Sila fu confiscata e dichiarata ager publicus, per rifornire Roma di legname.

Nel 203 a.C., con la partenza di Annibale dalla Calabria – richiamato in patria per affrontare Scipione l’Africano – il controllo del territorio passò ai veterani di guerra romani.

È a partire da questo periodo che, nella piana di Sant’Eufemia e a Squillace, sorsero numerose ville romane, tra cui la villa di Pian delle Vigne, situata a Falerna.

Le indagini archeologiche hanno individuato e parzialmente riportato alla luce la pars rustica del complesso, comprendente un grande magazzino di pianta quadrangolare e l’area dei torcularia, destinata alla produzione di vino e olio.

Chiesa San Francesco d’Assisi

Amantea (CS)
Chiesa San Francesco d'Assisi
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Dopo la definitiva riconquista di Amantea da parte dei Bizantini (1031-1032), sulle pendici dell’altura del castello si insediò una comunità di monaci basiliani di rito greco, che fondò la chiesa di San Basilio, forse edificata sul sito di un’antica moschea, residuo della precedente dominazione araba.

Nel dicembre del 1121, papa Callisto II, in viaggio verso Reggio Calabria, fu ospitato dai monaci basiliani nel loro cenobio di Amantea.

Nel corso del XII secolo il cenobio conobbe un lento declino, finché, nel 1216, il beato Pietro Catin, compagno di San Francesco d’Assisi, vi si stabilì con altri religiosi, fondando un convento francescano e l’annessa chiesa di San Francesco d’Assisi, caratterizzata da una pianta ottagonale.

I ruderi, recentemente restaurati, sono oggi raggiungibili attraverso un percorso pedonale che collega il centro abitato al sito archeologico, impreziosito da una straordinaria vista sul Tirreno e dalla presenza di piccole grotte rupestri.

Castello di Ajello

Aiello Calabro (CS)
Castello di Ajello
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Edificato a partire dall’XI secolo per resistere alle incursioni arabe, il castello di Aiello Calabro nel 1065 resistette per quattro mesi all’assedio di Roberto il Guiscardo, durante il quale egli perse due nipoti.

Due secoli più tardi, quando Aiello si ribellò a Carlo I d’Angiò in favore di Corradino di Svevia, il castello fu nuovamente assediato dalle truppe di Giovanni Brayda e dell’arcivescovo di Cosenza, Tommaso Agni da Lentini.

A partire dalla metà del Quattrocento, il feudo fu concesso da Ferrante d’Aragona a Ferdinando de Siscar, noto per la difesa di Cosenza durante la rivolta angioina.

Nel 1563 il castello fu venduto ai Cybo-Malaspina per 38.000 ducati.

Il suo progressivo abbandono fu causato dai gravi danni provocati dai terremoti del 1638 e del 1783. Oggi ne restano visibili alcune porzioni delle mura perimetrali e delle due torri speronate.

Chiesa Ipogea di Sotterra

Paola (CS)
Chiesa Ipogea di Sotterra
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Situata in contrada Gaudimare, a pochi passi dal centro storico di Paola, è una delle chiese più antiche della Calabria. Interrata e databile intorno all’VIII secolo, risale al periodo delle persecuzioni iconoclastiche di Costantinopoli e dell’Oriente.

Caduta nell’oblio, fu riscoperta nel 1874 grazie a Giovanni Battista Moscato da San Lucido.

La chiesa presenta una pianta ad aula leggermente asimmetrica, orientata nord-sud, composta da un vano presbiteriale e da un endonartece. Sulle pareti laterali si aprono due mezze nicchie, probabilmente destinate a ospitare delle icone.

Il pregio principale dell’edificio è rappresentato dagli affreschi: nell’abside sono ancora visibili alcune tracce di un Cristo seduto in trono, affiancato da due angeli, e, sopra l’altare in pietra, una scena dell’Ascensione di Cristo tra cielo e terra.

Nel presbiterio si conservano altri due cicli pittorici: uno raffigurante il momento dell’Annunciazione, l’altro con due figure sacre dipinte sopra l’altare delle offerte.